Narra la leggenda che Igor’ Ivanovič Sikorskij, uno degli inventori dell’elicottero, abbia tratto ispirazione vedendo cadere un seme di acero. Sikorskij era un ucraino (allora russo) che studiò a Parigi e in Germania e che divenne cittadino statunitense dopo la Rivoluzione d’Ottobre. Nella sua vita dunque, l’inventore degli elicotteri aveva probabilmente visto diversi aceri, ma quello che secondo me avrebbe potuto fornirgli la migliore fonte di ispirazione era l’acero campestre: le sue samare, ossia i suoi frutti alati, sono molto allargate, e dunque le più simili alle pale di tale velivolo; inoltre è un acero molto comune. L’Acer campestre vive infatti sui rilievi collinari e montani in gran parte dell’Europa ed anche in Asia occidentale.
L’acero campestre, che ha bisogno di terreni sabbiosi e argillosi e luoghi soleggiati e ariosi, ha un modesto impiego in falegnameria, ad esempio per la produzione di piccoli oggetti (compresi gli strumenti musicali), ma in genere si usa come combustibile. Un tempo era impiegato per la formazione di siepi o come tutore alle viti. Un certo interesse medico ha la corteccia, il cui decotto ha proprietà anticoagulanti e antiinfiammatorie.