Piante in viaggio

 

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ROMICE: Un prodotto a chilometro zero

Come cultori delle shopping verde, una delle piante che ci danno più soddisfazione è certamente il romice. Quando lo citiamo nelle chiacchierate fra amici, di solito vediamo occhi sgranati ed espressioni interrogative: non lo conosce quasi nessuno. Ma se la conversazione avviene sulla nostra terrazza, possiamo sciogliere facilmente ogni perplessità: il romice è da noi lasciato crescere in diversi vasi, sotto il limone, vicino all’oleandro, e quando le foglie sono abbastanza grandi ma non troppo vecchie, le raccogliamo, le tagliamo dopo aver tolto la nervatura centrale, le sbollentiamo e le conserviamo in freezer per la prossima torta verde. Davvero un prodotto a chilometro zero, visto che si tratta di pochi metri…

Il romice, la Polygonacea Rumex obtusifolius, è in realtà una specie molto comune in luoghi coltivati o incolti (non saprei dire se la nostra terrazza va inserita nei primi o nei secondi…), tendenzialmente umidi, dal piano alle zone montane. Considerata a ragione una infestante, ha una vasta diffusione, dall’Europa alla Siberia centrale, ed è naturalizzata anche altrove.

Per aiutarvi a riconoscerla, dal vivo e non solo da Internet, vi dico che si tratta di una pianta erbacea, provvista di lunghe e robuste radici (rizoma), e fusto fiorale eretto e scanalato, alto intorno al metro. Le foglie basali hanno lamina ampia e grinzosa, troncata alla base, arrotondata o acuta all’apice; il margine è appena ondulato; quelle del fusto sono molto più piccole, lanceolate e talora assenti. L’infiorescenza è allungata e spesso ramosa, ed è data da minuti fiori dagli elementi verdi a sfumature brune e rossastre. I frutti sono acheni triangolari, leggeri e cartacei.

Le foglie sono commestibili, e si possono usare come gli spinaci, previa lessatura: hanno gusto intenso ma gradevole, un po’ salato ed amarognolo. E hanno proprietà medicinali: il decotto di foglie e fiori è ritenuto febbrifugo; la radice, raccolta in primavera, si usa in decotto come ipotensivo. Inoltre le foglie vengono applicate, come cataplasma, sui gonfiori.

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