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SCROFULARIA: In caso di scrofola

Noi cittadini delle società industriali del XXI secolo, che viviamo in appartamenti confortevoli e facciamo la spesa al supermercato, abbiamo la farmacia sotto casa e frequentiamo le palestre per mantenerci in forma, neppure sappiamo più che cosa è la scrofola. La scrofolosi o scrofola è un’infezione a carico del sistema linfatico: causata da micobatteri (fra cui quello che provoca la tubercolosi polmonare), questa linfoadenite colpisce i linfonodi del collo e della mandibola; il principale bersaglio sono i bambini sporchi e malnutriti, ai quali si gonfiano le ghiandole, che alla lunga si spaccano emettendo un liquido purulento, e poi si cicatrizzano. La maggior incidenza della scrofola si è registrata in Europa (Francia ed Inghilterra) tra il X ed il XVII secolo; oggi, che almeno da noi le condizioni igieniche sono enormemente migliorate, la scrofola è rarissima, e viene facilmente curata sul nascere con antibiotici, ma un tempo si credeva che potesse essere guarita dal “tocco” di un nobile (in effetti, i nobili si lavavano almeno un po’, quindi erano colpiti meno).

Ma c’era anche una pianta utile a combattere la scrofola, che non a caso si chiama ancora adesso scrofularia. La Scrophularia nodosa è la più importante rappresentante del genere (famiglia Scrophulariaceae, appunto): è un’erba perenne alta circa un metro, dal fusto slanciato, a 4 angoli acuti in sezione, ramoso in alto dove appaiono i fiori. Le foglie opposte hanno lamina ovale, apice allungato e margine dentellato. I fiori poco appariscenti, hanno una corolla a tubo bruno giallastra, a simmetria bilaterale, di piccole dimensioni (circa 7 mm), e sono posti in piccoli gruppi in cima al fusto. I frutti sono capsule ovoidali, sulle quali permane lo stilo; contengono semi scuri rugosi. La scrofularia vive in boschi umidi e rive ombrose, dal piano all’orizzonte montano. Copre una vasta area del continente eurasiatico, dall’Europa alla Mongolia, in climi temperati.

Tuttora la scrofularia si usa in fitoterapia; ci si serve della parte aerea sotto forma di decotto, infuso, polvere, vino medicato, sia per uso interno che esterno. Per la presenza di saponine, glucosidi, acidi organici (malico, butirrico e palmitico) e vitamine C e D, ha proprietà depurative, antiemorroidarie, cicatrizzanti, ipoglicemizzanti; e soprattutto, coerentemente al suo nome e alla sua storia, agisce sulle infiammazioni delle ghiandole linfatiche, come ad esempio in caso di scrofola.

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