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PASTINACA: La carota degli antichi Romani

Ritengo verosimile la storia che sia stato proprio l’Imperatore Tiberio (42 a.C. 37 d.C) a importare la pastinaca, l’Ombrellifera Pastinaca sativa, dalla Germania sulle tavole dei Romani. La ritengo verosimile perché non risulta, dai testi e dalle iconografie in nostro possesso, che i Romani mangiassero carote, tanto meno quelle che siamo abituati oggi a conoscere e apprezzare, dolci e arancioni (Daucus carota ssp. sativus). Ma mangiavano pastinaca.

Si sa per certo che la pastinaca continuò ad avere un buon successo per tutto il Medioevo, fino a che non giunse la patata, invadente e più redditizia, e la carota, più gustosa e – se vogliamo – esteticamente gradevole rispetto al rizoma chiaro della pastinaca.

Oggi il consumo della pastinaca sopravvive minoritario solo in alcune aree d’Europa, quali la Germania, la Danimarca e soprattutto la Gran Bretagna. Ma può darsi che la pastinaca torni presto in auge, dato che le sue radici, ricche in proteine, amidi e zuccheri, altamente digeribili, sono oggi considerate un ottimo alimento dietetico.

La pastinaca è una pianta di tipo ruderale, abbastanza diffusa in ambienti ricchi di sostanze azotate, bordi dei sentieri, prati e coltivi abbandonati. Il suo areale originario è probabilmente l’Europa (tranne il Nord estremo) e l’Asia occidentale fino al Caucaso, ma si è ampliato anche per le antiche coltivazioni di cui dicevamo, ed oggi la pastinaca è specie subcosmopolita.

La pastinaca è pianta erbacea biennale, dall’odore pungente; la radice a fittone, grigia o giallo chiara e carnosa, nel primo anno produce solo un ciuffo di foglie, e nel secondo sviluppa un fusto di 40-120 cm, cavo, scanalato, pubescente e ramificato in alto. Le foglie basali partono da un lungo picciolo inguainante il fusto; sono fatte da 5-11 foglioline ovali con apice acuto e margine dentato. Le foglie cauline, più ridotte, hanno un numero di foglioline inferiore. I fiori sono raccolti in grosse ombrelle a loro volta suddivise in ombrellette; il calice è quasi assente e la corolla è composta da 5 petali di un bel giallo intenso, con apice ripiegato all’interno. I frutti sono doppi acheni piatti di forma ovale, bruni a sfumature gialle.

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