Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

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GINEPRO FENICIO: Simpatia per i viaggi

Mi sono sempre stati simpatici i Fenici, per due motivi: hanno inventato l’alfabeto da cui discende quello che sto usando adesso (il fonetico letterale), e viaggiavano molto. Così immagino i navigatori Fenici muoversi da un capo all’altro del Mediterraneo, sulle loro agili navi, fondando colonie tuttora importanti: Cagliari, Malaga, Siviglia, Marsala, Palermo. E forse anche circumnavigando l’Africa, come sostiene con qualche dubbio Erodoto; il viaggio sarebbe stato compiuto nel VII secolo a.C., su ordine del faraone egizio Néchao, ma non tutti credettero al loro resoconto: dicevano che il sole sorgesse alla destra dei naviganti, anziché alla sinistra… duemila anni dopo Bartolomeo Diaz e Vasco de Gama avrebbero dato loro ragione.

Ad aspettare sulle rive del Mediterraneo gli arditi navigatori fenici, alla fine del loro viaggio, c’era di sicuro, come c’è adesso, un bel ginepro frondoso, sempreverde, molto longevo, delle dimesioni di grande arbusto o di piccolo albero: è lo Juniperus phoenicea. La sua chioma, verde smeraldo scuro, raggiunge 7-8 m d’altezza, passando da una forma globosa ad una più aperta; la corteccia grigio-brunastra si sfalda in nastri arricciati, che mostrano il legno rossastro sottostante. Le foglie sono di due tipi: nei giovani sono come aghetti piatti e pungenti, lunghi sui 15 mm, posti in verticilli di 3; negli adulti sono invece squamiformi, lunghe al massimo 1 mm, densamente embriciate, ossia aderenti ai rametti. Come altri ginepri, anche questa specie è dioica, con piante maschili e femminili separate. Gli esemplari maschio hanno coni ovoidali gialli, all’apice dei rametti; gli esemplari femmina hanno coni globosi, che nel giro di due anni maturano in galbule subsferiche prima verde-gialle e lucide, poi rosso scure, ricche in resina, con 3-8 semi all’interno.

Come si intuisce, il ginepro fenicio ha un areale centrato soprattutto sulle coste mediterranee, dove compare nella macchia e nel forteto, sulle spiagge, su rupi calcaree e in ambienti aridi in genere.

Non tutti sanno però che questo ginepro è una pianta ad azione molto tossica nelle foglie e nei rami giovani, che possono addirittura causare al contatto irritazioni cutanee nei soggetti sensibili, e per ingestione risultano abortive. Offre comunque un ottimo legno adatto alla costruzione di mobili, arnesi e suppellettili varie. E poi le galbule del ginepro fenicio sono apprezzate per l’olio resinoso: come le più note “bacche” del ginepro (Juniperus communis), rientrano a volte nella preparazione del liquore detto gin. E questo me lo rende di nuovo simpatico.

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