Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

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DENTARIA: Strategia alternativa

Sin dalle elementari, impariamo che le piante si riproducono facendo il fiore, da cui viene il frutto, e poi il seme. Definiamo tale processo riproduzione sessuale, che alle superiori corrediamo con tanto di meiosi, fecondazione e rimescolamento genetico. Poi apprendiamo – e magari noi stessi mettiamo in pratica, se ci dilettiamo di giardinaggio e orticoltura – che esiste anche una riproduzione vegetativa: si prende una parte della pianta, un rametto, uno spicchio del bulbo o una parte di radice, e si trapianta, per talea, per stoloni o in altri modi, ottenendo un nuovo individuo, geneticamente uguale all’originario (è il caso ad esempio delle banane, le cui varietà coltivate in pratica non hanno più i semi).

A riprodursi in modo vegetatitivo alcune piante ci pensano da sé, ed è quello che fa la Cardamine bulbifera, la Crucifera detta volgarmente dentaria. Si tratta di un’erba abbastanza diffusa in quasi tutto il continente europeo, nel sottoscosco di faggete, castagneti, boschi misti caducifogli, dal suolo fertile e fresco.

È una specie perenne dal grosso rizoma biancastro, carnoso e ricoperto da scaglie triangolari (resti di germinazioni precedenti, simili a denti, da cui il nome). I fusti sono eretti (30-60 cm), semplici o poco ramosi, violacei e appena pubescenti nella parte inferiore. Le foglie inferiori sono composte da 5 segmenti (anche 3 o 7), di forma lanceolata a base cuneata e margine dentato; le superiori sono semplici, alterne, lanceolate e progressivamente ridotte. I fiori, riuniti in infiorescenze terminali, hanno calice con 4 sepali glabri, di un verde violaceo; la corolla ha 4 petali unguiculati, arrotondati all’apice, di colore rosa o viola, percorsi da vene longitudinali scure. I frutti sono silique a 2 valve piane, con piccoli semi. Fiori, frutti e semi sono deputati alla riproduzione sessuale.

Ed ecco la strategia alternativa: all’ascella delle foglie superiori compaiono scuri “bulbilli” piriformi. Sono loro ad occuparsi delle riproduzione vegetativa; staccandosi a maturazione dalla pianta e cadendo sul terreno, germinano sviluppandosi in nuove piantine. Non si tratta di un vantaggio evolutivo, dato che le piante figlie sono geneticamente uguali alla pianta madre, ma di un vantaggio ecologico sì: la dentaria si garantisce la sopravvivenza anche se non è arrivato nessun insetto a impollinare, se il clima non ha concesso la maturazione dei frutti, se il suolo non era adatto alla germinazione dei semi.

Ancora due annotazioni. Oltre ad essere impiegata come ornamentale nei giardini rocciosi, la dentaria è una specie commestibile: le foglie possono essere utilizzate fresche in insalata oppure cotte, e danno un piacevole aroma di crescione; anche i bulbilli possono essere cucinati come le lenticchie. Un tempo le si attribuivano proprietà cardiotoniche.

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