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PIMPINELLA: L’estetica della insalata

C’è sempre una estetica del cibo: anche l’occhio vuole la sua parte, siamo soliti dire, perché il modo con cui ci vengono presentate le pietanze, con cui vengono imbandite le tavole conta davvero. Trova quindi la sua giustificazione il famoso detto: “l’insalata non è bella se non c’è la pimpinella”. Poi però il problema è che quasi nessuno sa che cosa sia la pimpinella, e molti me lo chiedono, così provo a spiegarlo adesso.

La pimpinella è la Sanguisorba minor (famiglia Rosaceae) una pianta erbacea a base legnosa, dal fusto fiorale eretto, di 20-30 cm. Le foglie, in prevalenza basali, sono composte, a lamina complessiva rettangolare, con 15 foglioline ellittiche a margine dentato. I fiori, molti ridotti, sono disposti in modo compatto, in cima a un lungo peduncolo, a formare una spiga globosa od ovoidale, complessivamente verde con sfumature gialle o rosso vino. I frutti sono acheni racchiusi a coppie dal ricettacolo suberoso; sono oblunghi a sezione quadrangolare.

La pimpinella è diffusa in prati a sfalcio, incolti, margini di sentieri, luoghi più o meno sassosi e aridi. Vive allo stato naturale in Europa e in Asia fino alla Siberia, e si sta diffondendo anche in altri continenti.

Come si è capito, le foglie tenere di pimpinella possono essere consumate crude in fresche insalate di primavera, oppure impiegate per aromatizzare formaggi, minestre, verdure cotte e ripieni, a cui conferiscono un lieve e gradevole odore di cetriolo.

Ma la pimpinella è anche erba medicinale: funziona da astringente, digestiva, rinfrescante ed antinfiammatoria. Per uso esterno la poltiglia delle foglie triturate e macerate nell’olio è usata come antireumatico e antidolorifico, l’impacco va applicato direttamente su ferite, piaghe e ustioni, il decotto va usato in caso di emorroidi e dermatiti.

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