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ERINGIO MARITTIMO: A piedi nudi sulla spiaggia

Camminare a piedi nudi sulla spiaggia sabbiosa è romantico, ed è obbligatorio se si vuole godere del senso di libertà che siamo andati a cercare, per le nostre meritate vacanze. Se però dal bagnasciuga ci si sposta verso l’interno, si deve fare attenzione alla possibilità di incontrare sotto i nostri piedi le foglie spinose dell’eringio marittimo, seminascosto fra la fine sabbia della duna costiera. L’eringio marittimo, o Eryngium maritimum, è infatti una Ombrellifera tipica delle formazioni litoranee delle dune (nel Mediterraneo e nell’Europa atlantica), capaci di contrastare l’azione del vento sulla sabbia, e “fissando” in qualche modo la duna stessa preparandola all’arrivo di altre specie.

L’eringio marittimo è una pianta perenne, dotata di un robusto rizoma. Il fusto, alto in genere meno di mezzo metro, è striato, legnoso e midolloso all’interno, ramificato nella porzione superiore. Le foglie, dal colore grigio-verde con tonalità azzurrine e talvolta violacee (come nella parte erbacea del fusto e nelle parti fiorali), hanno un caratteristico margine provvisto di spine robuste (assomigliano a quelle dell’agrifoglio); la loro lamina, ondulata, ha forma quasi ovale; le foglie basali sono picciolate, quelle cauline sono sessili o addirittura amplessicauli. All’apice del fusto o all’ascella delle foglie sono situate infiorescenze semplici ad ombrella contratta (falsi capolini), bluastre, subsferiche, da 2 a 4 cm in diametro, protette da 4-6 brattee terminanti in rigide spine acute, patenti, lunghe anche due volte l’infiorescenza; i piccoli e profumati fiori del capolino hanno simmetria pentamera, ed un colore quasi blu. I frutti sono piccoli acheni scuri dotati di striature longitudinali sul bordo, e di uncini superficiali per favorire la disseminazione.

L’eringio marittimo, ritenuto commestibile nelle foglie e nelle radici, è anche indicato come pianta diaforetica, espettorante, aromatica, diuretica, tonica e persino afrodisiaca. Poco usato in erboristeria, non dovrebbe essere tossico, ma un suo consumo elevato potrebbe provocare un eccesso di ipotensione.

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