Viceversa la sua somministrazione non passa affatto inosservata: la frangola è uno dei più potenti lassativi della flora europea, al punto che spesso, prima di arrivare alla frangola, considerata dunque un po’ come l’ultima risorsa in caso di stitichezza ostinata, i medici suggeriscono di provare prima con altre specie (ad esempio con la cascara sagrada, il Rhamnus purshiana, di cui la nostra specie, la Frangula alnus, è parente).
Della frangola si usa la corteccia, lucida, prelevata in maggio-giugno; da fresca ha anche proprietà emetiche; stagionata per almeno due anni, e quindi ridotta in polvere (o in tintura alcolica) serve appunto da lassativo e regolatore delle funzioni intestinali, grazie soprattutto alla presenza di un glucoside antrachinonico che da lei prende il nome, la frangulina.