Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

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FRANGOLA: L’ultima risorsa

Anche se risulta abbastanza comune nei boschi e nelle radure ombrose delle nostre zone collinari e montane, la frangola è un arbusto che si nota poco: le foglie ellittiche, con pagina superiore lucida e inferiore opaca, non hanno nulla di particolare, a parte la consistenza molto tenera; altrettanto anonimi sono i fiori piccoli, bianco-verdastri, riuniti in infiorescenze ascellari. Appena un poco più appariscente è il frutto globoso, blu-nero, una bacca della grossezza di un pisello. Il suo areale comprende le zone temperate dall’Europa all’Asia centrale.

Viceversa la sua somministrazione non passa affatto inosservata: la frangola è uno dei più potenti lassativi della flora europea, al punto che spesso, prima di arrivare alla frangola, considerata dunque un po’ come l’ultima risorsa in caso di stitichezza ostinata, i medici suggeriscono di provare prima con altre specie (ad esempio con la cascara sagrada, il Rhamnus purshiana, di cui la nostra specie, la Frangula alnus, è parente).

Della frangola si usa la corteccia, lucida, prelevata in maggio-giugno; da fresca ha anche proprietà emetiche; stagionata per almeno due anni, e quindi ridotta in polvere (o in tintura alcolica) serve appunto da lassativo e regolatore delle funzioni intestinali, grazie soprattutto alla presenza di un glucoside antrachinonico che da lei prende il nome, la frangulina.

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