Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

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MARRUCA: La corona di spine

Uno degli episodi più drammatici nella storia delle religioni è certamente la crocifissione di Cristo, che in tal modo si addossò le colpe dell’Umanità e ne divenne il Redentore. Nel vangelo di Matteo l’agonia di Gesù è descritta nei particolari; uno di questi è la incoronazione, fatta a scherno per chi avrebbe dovuto proclamarsi il Re del popolo ebraico. Per quella corona si usarono i rametti della marruca, detta per questo anche spina di Cristo, e nota in botanica come Paliurus spina-christi (famiglia Rhamnaceae).

La marruca è un cespuglio alto da 1 a 4 m, con corteccia bruno rossastra e rami dotati di lunghe spine e terminanti a zig-zag. Le foglie sono alterne, picciuolate, a lamina ovato-lanceolata e margine intero, di dimensioni medie. I fiori gialli, a simmetria pentamera, sono disposti su cime terminali. I frutti hanno una caratteristica forma a disco, di circa 2 cm, con una cupola al centro, contenente i semi, circondata interamente da un’ala membranosa e un poco ondulata.

In passato questi arbusti formavano siepi impenetrabili e venivano usati come recinzioni naturali anti-intrusione per cascinali e ville di campagna e come barriere per il bestiame.

In fitoterapia si usa l’infuso dei frutti per le proprietà ipoglicemizzanti, diuretiche, depurative (contribuisce alla eliminazione degli acidi urici). In cosmesi si ottengono preparati per il trattamento delle pelli grasse.

I frutti sono commestibili ed hanno sapore acidulo, simile a quello della mela essiccata. Tostati e macinati, servivano come surrogato del caffè. La marruca è anche una discreta pianta mellifera.

Arbusto tipico dell’area mediterranea, forse originario proprio della Palestina, si trova abbastanza diffuso in zone aride, cespuglieti e margini dei campi, preferibilmente su substrato calcareo.

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