Se devo pensare ad un’erba che tutti conoscono per sentito dire, ma che nessuno in realtà riconosce quando ce l’ha davanti, penso alla verbena. Questa comunissima pianticella si trova infatti ovunque, ai bordi delle strade, negli incolti e nei prati sassosi, ma il suo aspetto umile e la sua fioritura piuttosto anonima attirano ben poco l’attenzione del viandante. Eppure questa Verbenacea, che ha molti parenti ben più vistosi fra le piante ornamentali, come pure fra quelle importanti in liquoreria (erba Luisa) o in ebanisteria (il tek), ha una bella storia nella medicina tradizionale: fu infatti un’erba molto apprezzata in erboristeria sin dal Medioevo, e la sua fama dura ancora adesso.
Fra le tante virtù che si attribuiscono alla verbena, citiamo il fatto che stimola l’appetito e i processi digestivi, è diuretica e depurativa, viene indicata per eliminare i calcoli renali, scacciare la febbre, alleviare i dolori reumatici, guarire le malattie della milza. Per uso esterno serve come disinfettante di piaghe e ferite, e nelle infezioni della bocca, delle gengive e della gola.
La verbena, specie subcosmopolita, presente in molte parti del globo, cresce dal mare alla fascia montana, nei campi, lungo le strade e nei giardini, in ambienti luminosi. Va raccolta nelle sommità fiorite a luglio… basta riuscire a individuarla.