Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

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ORIGANO DI CRETA: Dalla terra di Minosse

Nel dodicesimo Libro dell’Eneide, Virgilio ci racconta che Venere curasse le ferite di Enea usando un ramoscello di “dittamo di Ida di Creta”, una pianta “con foglie lanuginose e fiori scarlatti”. Dalla terra di Minosse ci arriva dunque questo piccolo arbusto, che in effetti cresce ancora selvatico alle pendici del monte Ida e degli altri rilievi dell’isola di Creta. È probabile che Virgilio abbia preso spunto da una convinzione comune all’epoca, e ribadita sia da Teofrasto che da Aristotele: le capre del monte Ida, qualora colpite da frecce, potevano curarsi e guarire brucando le foglie di questo piccolo arbusto.

L’origano di Creta, classificato come Origanum dictamnus, si riconosce facilmente per le sue foglie arrotondate, aromatiche, ricoperte come il fusto di una peluria vellutata bianco grigia. I minuscoli fiori, rosa chiaro (e non scarlatti come dice Virgilio), sono disposti su compatte infiorescenze terminali, ed attirano volentieri le api, premessa ad un ottimo e ricercato miele.

Ampiamente usato nelle cucine del Mediterraneo orientale, ha valenza sia come pianta aromatica che medicinale, come succede sovente in famiglia (Lamiaceae, la stessa di lavanda e salvia). Gli oli essenziali contenuti dalla pianta, fra i quali prevale il carvacrolo, hanno soprattutto funzione di stimolo alla digestione e alla secrezione gastrica, come spesso si addice a piante simili (timo, origano, santoreggia). È anche antisettica e cicatrizzante.

A questa pianta che arriva da una mitica terra, si attribuiscono poteri magici: bruciata come l’incenso, aiuterebbe ad acuire le facoltà paranormali, a migliorare i poteri divinatori e a dialogare con l’aldilà. Caso mai provateci, al massimo vi siete profumati la stanza.

Oggi, in Natura, l’origano di Creta è seriamente minacciato proprio nei suoi luoghi di origine, è ne è vietata la raccolta per non compromettere le popolazioni naturali. Ma è ampiamente coltivato (compresa la stessa Creta), e dunque non è a rischio di estinzione.

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