Biografia: Teofrasto
Gli studenti squattrinati degli anni ‘70 avevano una meta preferenziale per le loro vacanze: la Grecia. Potevano sempre dire che in quel Paese ritrovavano e perfezionavano la loro cultura classica, ma a parte alcune eccezioni la loro giornata era scandita fra le spiagge di giorno e le taverne di notte.
Una delle spiagge più famose della Grecia è la spiaggia del Vai, posta sul confine orientale dell’isola di Creta, al termine di una lunga strada in un paesaggio pietroso e desertico. Quando si arriva, sembra di arrivare in una oasi: e infatti ci sono le palme, a bordare la linea di costa sabbiosa; un tempo lì si poteva fare campeggio libero, oggi quell’ecosistema piuttosto unico è in qualche modo protetto.
La palma del Vai è la Phoenix theophrasti, è una delle pochissime a vivere spontanea sul continente europeo, ed è dedicata a uno dei grandi botanici dell’antichità, Teofrasto (Ereso 371 a.C. – Atene 287 a.C.).
Nella “Storia delle piante”, Teofrasto prende in esame oltre 500 specie, suddividendole secondo la loro forma biologica in alberi, frutici, suffrutici ed erbe; fra l’altro è il primo nella Storia occidentale a porre l’accento sul valore terapeutico delle piante. In “Le cause delle piante” lo studioso greco analizza la fisiologia vegetale, con particolare attenzione alla riproduzione ed alla crescita.
La fama di Teofrasto è durata a lungo nel tempo, ed ha influenzato gli studi botanici per tutto il Medioevo. L’impronta che ha lasciato nel nostro modo di approcciare il regno vegetale riguarda proprio la tendenza a classificare, ad ordinare, a confrontare le specie botaniche, ad individuare quelle somiglianze e differenze che costituiscono il principio di base della tassonomia.