In tutto l’emisfero boreale, il genere Acer è molto ben rappresentato: esistono aceri in Nordamerica, in Europa e in Asia. Vi si comprendono specie quasi sempre arboree, e non facciamoci ingannare dai bonsai, alla cui ferrea disciplina sono costretti molti esemplari, soprattutto in Cina e Giappone.
Nella maggior parte dei casi, la foglia dell’acero è veramente una foglia classica, quasi un modello per disegni da bambini. Ma c’è modo e modo di esserlo. Guardiamo ad esempio gli aceri dell’Estremo Oriente: i 5 lobi – a volte 7 o anche 9 – di ogni singola foglia sono impreziositi spesso da un lungo apice quasi filiforme, e da un margine seghettato che ricorda quasi un merletto. Stiamo parlando infatti di Acer palmatum (l’acero palmato) e di Acer japonicum (l’acero giapponese), che con le loro numerose varietà colturali ed i loro bonsai fanno la gioia dei giardinieri di Kyoto. Giapponesi sono anche l’Acer rufinerve e l’Acer argutum, mentre se ci spostiamo in Cina troviamo l’Acer stachyophyllum, anch’esso a foglie composte, e l’Acer davidii, ossia l’acero dedicato alla figura del grande naturalista padre Armand David (1826 –1900).
Gli aceri preferisono spesso vivere in ambienti continentali, con inverni freddi, lunghi ed asciutti. Lo dimostra bene l’Acer tataricum o acero di Tartaria, diffuso nelle steppe dell’Asia centrale. (continua)