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NOCE MOSCATA: Una spezia da galera

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La noce moscata, una delle spezie più usate in tutte le cucine del mondo, è il regalo che ci fa un albero delle Myristicaceae, la Myristica fragrans, originario dell’arcipelago delle Molucche.

Per fortuna, per insaporire i nostri piatti, basta una quantità molto ridotta di noce moscata, grattata con delicatezza con una piccola grattugia fornita ad hoc. Dico per fortuna, dato che il principio attivo contenuto nella noce moscata a forti dosi si rivela potenzialmente tossico, produce stati di ipnosi, che abbassano il senso di dolore e di stanchezza.

Ce ne fornisce una conferma la antica abitudine al consumo di noce moscata da parte dei marinai (spesso galeotti), sulle navi che trasportavano le spezie, al fine di vincere non solo la stanchezza, ma anche il dolore sordo di colpire con il fondoschiena la panca, alla fine di ogni remata.

Questo fatto spinse i medici del tempo a studiarne meglio le caratteristiche: fu così scoperta la sua blanda azione allucinogena come pure il suo effetto euforizzante. Queste doti ne suggerirono inizialmente l’impiego in preparati contro svenimenti e malori.

{gallery}piante/N/nocemoscata1{/gallery}Ed ora, la descrizione. La noce moscata è un albero sempreverde di 8-10 m di altezza (ma può raggiungere i 15 m), dal legno odoroso. Le foglie sono semplici, ovate, di consistenza cuoiosa. I fiori sono di colore giallo-pallido dai riflessi cerosi, molto profumati; sono riuniti in infiorescenze, quelle maschili separate da quelle femminili. Il frutto, a forma di pera, contiene un unico seme, la noce moscata appunto, circondato da un arillo (una specie di guscio) sfrangiato, dalla tonalità tra il beige chiaro, il rosa intenso e il rosso, messo in commercio con il nome di macis.

Per cui: quando trovate ricette che vi suggeriscono di usare sia il macis che la noce moscata, vi stanno dicendo di usare due parti di un medesimo frutto, quello della Myristica fragrans.

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