Piante in viaggio

 

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TORMENTILLA: La pianta dei piccoli dolori

Parecchi anni fa, venne organizzata dal Comune di Genova la festa di Capodanno per la cittadinanza. A me ed al mio gruppo venne affidato un lavoro non esattamente da botanico: quello di gestire i bambini mentre i genitori si abbuffavano al cenone. Così capitò che ad una mia amica affidammo il ruolo di indicare ai bambini le regole dei diversi giochi e delle diverse prove da superare, spronandoli, incoraggiandoli e talora redarguendoli. Il suo personaggio era la “fata Tormentilla”. Ci piaceva il nome.

La tormentilla in realtà è una pianta poco appariscente, ma molto diffusa da noi in prati, radure e margini di sentieri. Complessivamente, questa specie di Rosacea, affine alle fragole, si incontra in un territorio che va dall’Europa alla Siberia occidentale. Per la scienza la specie fa Potentilla erecta, ma a differenza di tutte le altre congeneri, nel suo fiore giallo ha solo 4 sepali e 4 petali e non 5 (o molto raramente), e perciò è facilmente riconoscibile. Dal rizoma assai sviluppato di questa piccola Rosacea si staccano fusti dapprima striscianti, quindi eretti con poche ramificazioni. Le foglie basali, a struttura palmato-composta, cadono precocemente, mentre le cauline, fatte da 5 segmenti (3 foglioline e 2 stipole, molto simili) restano sul fusto per tutta la fioritura; entrambe sono verdi a margine seghettato. Nel fiore compare anche un epicalice, tipico delle potentille e delle fragole, che raddoppia gli elementi del calice. Il frutto è fatto da numerosi acheni verdi o bruni e rugosi.

In erboristeria la tormentilla viene chiamata anche “pianta dei piccoli dolori”: non risolve patologie gravi, ma torna utile in diverse occasioni: la radice della tormentilla ha proprietà toniche, antimicrobiche, astringenti e antidissenteriche; in uso esterno viene indicata in medicina popolare come rimedio per infiammazioni di bocca e gola, e per le proprietà cicatrizzanti, in caso di ferite, emorroidi, scottature. I suoi estratti, usati fin dall’antichità per aumentare la resistenza alle malattie, sono oggi adoperati dall’industria cosmetica in saponi, lozioni, creme e deodoranti. La tintura ottenuta dalla radice fornisce un particolare colore nella fabbricazione di inchiostro rosso.

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