La mia gelateria preferita si diverte (perché sì, secondo me si diverte) a inventare sempre nuovi gusti, molti dei quali abbastanza improbabili: il gelato al basilico, al gorgonzola, al tiramisu, all’after eight. Quando mi ha proposto il gelato alla macadamia, però, non mi ha spiazzato: sapevo bene che cosa era il seme della Macadamia integrifolia, e sapevo anche che poteva funzionare in forma di gelato, al pari di pistacchio e nocciola.
La cosiddetta “noce di macadamia” è infatti molto ricca di olio (quasi l’80%, con prevalenza di grassi monoinsaturi, a cominciare dal raro acido palmitoleico) e molto nutriente, come ben sanno gli Aborigeni australiani, che nel loro nomadismo praticavano volentieri la raccolta di questo seme. Oggi gli Occidentali hanno aggiunto altri due impieghi all’olio di macadamia, che da raffinato è di colore chiaro, ambrato: in Australia e non solo come olio da cucina, ottenuto medaunte spremitura a freddo, eccellente per le fritture, anche grazie al suo “punto di fumo” relativamente alto, e gradevole anche come condimento per le insalate; e in tutto il mondo come olio cosmetico di base, in virtù della sua resistenza alla ossidazione, specialmente nella preparazione di creme dermatologiche (è un ottimo emolliente).