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TORNASOLE COMUNE: La pianta che ha studiato la chimica

Sul Pignatti, il mitico libro che tutti i botanici italiani hanno preso in mano innumerevoli volte, viene spiegato il significato del termine “turaniano”. Riguarda l’areale di distribuzione geografica che coincide con le zone desertiche e subdesertiche che vanno dal bacino mediterraneo all’Asia centrale.

Appartiene a questa categoria “corologica” il tornasole comune, o tornasole dei tintori, come usano dire i Francesi, e cioè la Chrozophora tinctoria, della famiglia delle Euphorbiaceae. Il quale appunto vive allo stato spontaneo nella fascia subdesertica che va dal Marocco all’India nordoccidentale, ed è presente anche negli ambienti più aridi dell’Europa mediterranea.

La ragione per cui questa specie si chiama “tornasole” è presto detta: dai fiori e dai frutti della Chrozophora tinctoria si ottiene un colorante, che si mostra rosso in ambiente acido, mentre vira all’azzurro o al violetto in ambiente basico, comportandosi cioè esattamente come quelle “cartine al tornasole”, che abbiamo preso in mano le prime volte che siamo entrati nel laboratorio di chimica della scuola.

Al contrario di quasi tutte le altre Euphorbiaceae, il tornasole comune non ha latice; è un’erba annuale alta in genere meno di mezzo metro, eretta e ramosa, dall’aspetto vellutato per la presenza di peli stellati, che le conferiscono un colore verde-grigio, quasi azzurro. Le foglie, alterne e picciolate, hanno lamina romboidale e margine ondulato o crenato. I fiori maschili formano brevi spighe giallognole quasi sferiche, all’ascella delle foglie; alla loro base stanno i fiori femminili, con un breve picciolo che si allunga con la fruttificazione. I frutti sono caspule tricocche tondeggianti, ricoperte di tubercoli, pendule e violacee a maturità.

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