Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

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MATICO: L’erba del soldato

Secondo la leggenda, un soldato spagnolo di nome Matico fu trovato ferito dopo una battaglia; sullo sfondo, una delle tante sanguinose guerre di indipendenza delle colonie d’oltremare dal giogo di Spagna. Quel soldato fu curato e guarito dalle tribù locali, mediante la applicazione diretta delle foglie di una pianta, che ne fermò le emorragie. Da quel momento, quella pianta si chiamò “l’erba del soldato”, oppure, appunto e semplicemente, “matico”.

Fin qui la leggenda, ma di sicuro sappiamo che la pianta in questione è una specie di pepe, il Piper aduncum, e che fu introdotta nella medicina ufficiale verso la metà dell’Ottocento, proprio grazie alle sue proprietà emostatiche, astringenti ed antisettiche.

Questa ottima pianta vulneraria (così si definiscono le piante che curano i “vulnera”, le ferite) vive spontanea fra il Messico meridionale, i Caraibi, l’America centrale e buona parte di quella meridionale, fino a comprendere l’intero bacino amazzonico. Il matico è diventato una specie invasiva anche in zone tropicali dell’altra parte del mondo: è segnalato alle isole Fiji, alle Hawaii, in Nuova Guinea, nel Borneo e a Giava.

Il Piper aduncum (Piperaceae) è un alberello frondoso, con fusto ramificato e corteccia verdastra o grigio chiaro. Le foglie, semplici e alterne, di un verde tenue, hanno lamina lanceolata che termina con apice acuto; sono lunghe fino a 20 cm. Sulla densa infiorescenza a spiga si trovano minuscoli fiori ermafroditi, che daranno piccole drupe giallo scure, con semi neri.

Oltre alle innegabili proprietà vulnerarie, funziona anche da pepe, ossia come condimento, in alternativa ad esempio al pepe di Giamaica (Pimenta dioica). In infuso, vale da espettorante, antidiarroico e coleretico. Il suo legno è usato come combustibile.

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