Si dice che Livia, la moglie dell’imperatore Augusto, sia giunta alla venerabile età di 86 anni - un traguardo davvero notevole per l’epoca - grazie alle pozioni di enula che regolarmente consumava ogni sera. L’enula, o elenio, o anche enula campana, è l’Inula helenium, una Composita affine al girasole, probabilmente originaria della costa dalmata, ma poi diffusa nel Mediterraneo ed altrove a scopi colturali.
La parte utile dell’elenio è la radice, ricca di inulina, un carboidrato adatto alla confezione di prodotti dietetici, in quanto può sostituirsi allo zucchero. E “inulina” deriva proprio da “Inula”, il nome generico di questa specie. All’elenio si sono sempre riconosciute virtù medicinali di tipo stomatico, diuretico, e bechico (“bechiche” sono le proprietà espettoranti e calmanti della tosse e degli spasmi bronchiali).
Dai tempi dell’imperatore Augusto, l’importanza dell’elenio è andata via via scemando, ed oggi è praticamente impossibile trovare in commercio il “vino d’enula”, che si preparava aggiungendo nel mosto o nel vino la radice della pianta. Ma chissà, se vi capitasse di trovare in giro qualche enula campana inselvatichita, e foste curiosi di sperimentare gusti nuovi, in realtà antichi...