Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

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PINO NERO: Frammenti di geografia

Il Pinus nigra, chiamato “pino nero austriaco” a sottolineare la sua origine dell’Europa centro orientale, è una importante Conifera di interesse forestale; ha quindi viaggiato molto, se consideriamo che dalla piccola Carinzia, la regione austriaca riconosciuta come suo luogo di partenza, si è naturalizzato in buona parte dell’Europa, ed ha raggiunto anche il Nordamerica. In genere, si tratta di territori dove è stato impiegato come pianta da rimboschimento. Quanto corretta sia stata questa scelta, è altra questione.

Ma è anche vero che un tempo le popolazioni naturali di pino nero erano diffuse su un areale molto più vasto. Le successive vidende climatiche, prime fra tutte le glaciazioni, hanno frammentato la sua distribuzione geografica, avviando il meccanismo noto ai biologi come “speciazione”: le popolazioni rimaste isolate tendono a mostrare col tempo caratteristiche proprie, ad esempio in termini di altezza e forma della chioma, dimensioni e struttura delle foglie, dei fiori e dei frutti, predilezioni per condizioni del suolo e disponibilità di acqua, e così via. Dopo un certo lasso di tempo, tali popolazioni diventano una specie a sé.

La diversificazione in atto ha portato i botanici a considerare come Pinus nigra ssp. nigra – cioè quella più autentica - le sole popolazioni austriache (oltre ovviamente agli esemplari usati nei rimboschimenti); tutte le altre, rimaste più o meno separate da questo nucleo originario, sono considerate sue sottospecie oppure solamente sue varietà; seguendole, possiamo dunque spaziare in un’area che va dai rilievi dell’Europa, all’Africa ed al Caucaso. Oltre alla “nigra”, quella delle Alpi orientali, troviamo almeno quattro sottospecie ufficialmente riconosciute, e giustificate anche dalla distanza (maggiore è la distanza, maggiore è la diversificazione dei caratteri rispetto al ceppo originario).

In Africa abbiamo la sottospecie “mauretanica”: a dispetto del nome, non vive in Mauritania, bensì sui rilievi di Marocco ed Algeria. La sottospecie “salzmannii” è chiamata anche pino di Spagna o pino delle Cevennes; ha una distribuzione piuttosto ampia anche se frammentata, che va dalle Sierre della Spagna centrale e orientale, ai Pirenei, fino alle Cevennes, nella Francia occitana. Un’isola è il posto ideale affinché si verifichi un processo di speciazione: è così che troviamo il pino di Corsica, ossia il Pinus nigra ssp. laricio; alla stessa sottospecie si fanno appartenere anche alcune popolazioni presenti in Italia meridionale, ad esempio in Sicilia, in Calabria e in Abruzzo. Nella parte più orientale del suo areale si trova il pino di Crimea, classificato come Pinus nigra ssp. pallasiana: costituisce formazioni boschive in molte regioni che si affacciano sul mar Nero, in Turchia centrale e meridionale e sull’isola di Cipro.

È bene concludere qui, visto che all’interno delle sottospecie citate si conterebbero addirittura 85 varietà; ci limiteremo a segnalarne alcune, il cui nome richiama direttamente una zona geografica: “dalmatica”, “calabrica”, “austriaca”, “hispanica”, “illirica”, “pindica”, ed ancora “banatica” (ossia della regione storica oggi divisa tra Romania, Serbia e Montenegro), e “caramanica”, riferita alla parte interna dell’Anatolia, coincidente con il territorio appartenente agli ultimi Selgiuchidi, con capitale Konya. Adesso andatevi a vedere chi erano i Selgiuchidi, non è più Geografia, è Storia.

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