Il polmone verde del pianeta, come viene chiamata l’Amazzonia, non è mai stato un luogo favorevole agli insediamenti umani. Eppure, a un certo punto della storia del Brasile, nel cuore dell’Amazzonia fiorì una città, che divenne una delle più ricche ed importanti del mondo. Questa città favolosa è Manaus, con il suo teatro dove si esibì Caruso, i pavimenti bianchi e neri il cui disegno si dice abbia ispirato il passo di danza della samba, la meta a cui non giunse mai la nave di Fitzcarraldo…
L’Hevea brasiliensis è originaria del bacino del Rio delle Amazzoni e dell’Orinoco, dove cresce spontanea. Un tempo, i seringueiros partivano nella foresta vergine alla ricerca del caucciù, al quale incidere la corteccia ed attendere che colasse quel lattice biancastro e prezioso. Ed il Brasile ne deteneva in pratica il monopolio sui mercati. Ma non è più il Brasile ad essere il principale produttore di caucciù: da quando gli Inglesi riuscirono a trafugare il caucciù dall’Amazzonia e a piantarlo con successo nelle loro colonie, l’albero della gomma viene coltivato in Asia orientale, nell’Africa equatoriale, in Nuova Guinea, a Trinidad e in America centrale.
Oggi la coltivazione della Hevea è diffusa in tutta la fascia intertropicale, ma il caucciù ha dovuto subire la concorrenza, come intuibile, delle gomme sintetiche, ottenute quasi tutte dal petrolio. Per molte applicazioni comunque, la gomma naturale rimane di qualità superiore a quelle artificiali, e la produzione continua.