Piante in viaggio

 

 Le origini

 

Juniperus (genere): Ginepri in giro per il mondo (1)

In un libro che non troverete mai nelle librerie italiane, l’Autore, un mio amico che ha passato qualche tempo in Tajikistan, ci descrive la flora di due piccole ed affascinanti aree protette di quel remoto Stato centroasiatico. Su quelle montagne aspre e per molti aspetti inospitali, la vegetazione arborea è fatta da ginepri. “Sembrano pini, ma se ci vai vicino, ti accorgi che sono ginepri”, mi diceva illustrandomi le belle immagini che aveva scattato colà. In effetti, in giro per il mondo, di specie del genere Juniperus ce n’è ben più di una.

Per noi italiani, che siamo alpini e mediterranei insieme, dire ginepro vuol dire soprattutto Juniperus communis, l’arbusto dalle foglie pungenti e dalle bacche che sanno di gin. Anche perché sono quelle da cui si estrae il gin. Ed è lo stesso ginepro che si rinviene anche al di là dell’oceano, nella radure dei boschi e nelle praterie del Nordamerica, ed in buona parte dell’Asia, nelle steppe e negli ambienti più continentali.

Se preferiamo scendere in riva al mare, vi troviamo, su arbusti simili al ginepro comune, le bacche rosse del ginepro rosso, lo Juniperus oxycedrus, e quelle ancor più grosse del ginepro coccolone, lo Juniperus macrocarpa. E l’odore di resina che emanano nella calura è inconfondibile. Per distinguerli dal ginepro comune, occorre guardare la pagina inferiore degli aghi: c’è una sola striscia bianca nel ginepro comune, due negli altri.

Insieme a loro, in quasi tutto il Mediterraneo, specialmente sulle dune costiere, alligna il ginepro fenicio, lo Juniperus phoenicea: anziché aghetti pungenti, le sue foglie sono piccole squame carnose, appressate al fusto un po’ come quelle delle tamerici. Così ci appare anche il fogliame del ginepro di Spagna, lo Juniperus thurifera, proprio del Mediterraneo occidentale. Un aspetto simile ci mostra anche il ginepro sabino (Juniperus sabina), che vive invece in condizioni più montane, comunque più fresche, di Europa ed Asia.

Infine, il più montano di tutti, il ginepro nano: ha cambiato più volte il nome, che un tempo era Juniperus nana, ma oggi si considera solo una sottospecie del ginepro comune, ossia Juniperus communis var. saxatilis. L’aspetto prostrato gli consente di sopportare il peso della abbondante coltre nevosa invernale, così come fa anche lo Juniperus horizontalis, specie alquanto simile che vive nei climi rigidi del Nordamerica. (1-continua)

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