Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

# A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

PUNGITOPO: Un significato letterale

Il termine “pungitopo” ha un significato letterale: deriva dalla antica pratica contadina di disporre una corona di fronde del Ruscus aculeatus ai piedi degli alberi da frutto, per evitare che su di essi salgano i roditori; quel significato protettivo è rimasto nell’usanza beneaugurale di regalare rami di pungitopo con bacche rosse durante le feste del Nuovo Anno. In tal modo il pungitopo è rientrato dunque nel novero delle tante specie dal valore simbolico oltre che pratico. Attenzione, però: la raccolta incontrollata sta provocando in certe regioni un depauperamento delle popolazioni naturali, specialmente in quei territori dove il pungitopo non è abbondante. Per questo motivo alcune regioni italiane (Liguria, Lombardia e Trentino-Alto Adige) hanno emanato severe disposizioni per la sua protezione.

Tutti conoscono dunque questo arbusto, inserito fra le Asparagaceae Nolinoideae, alto circa mezzo metro, col fusto verde scuro di consistenza legnosa, ramificato; i rametti sono trasformati in cladodi con funzione fotosintetica, e fanno le veci delle foglie, assenti; sono di forma lanceolata, terminanti con una spina; i vasi sono striature simili a nervature. I fiori sono inseriti al centro dei cladodi, e sono unisessuali, su piante distinte per sesso; hanno 6 tepali bruni, violacei o verdastri. Il frutto è una bacca sferica, scarlatta, non commestibile (può causare convulsioni).

Il pungitopo preferisce i luoghi ombrosi ma non freddi, come le leccete e i querceti; è abbastanza diffuso dal piano alla fascia collinare, più o meno in tutta l’Europa meridionale; appartiene secondo i botanici a quella flora relitta che è sopravvissuta ai profondi mutamenti climatici del Quaternario, le glaciazioni.

Il pungitopo appare nella composizione di molti farmaci antiemorroidali e antivaricosi, ed è indicato in caso di flebiti, pesantezza delle gambe, edemi; grazie alla sua azione diuretica, facilita l’eliminazione dell’acido urico, combatte la gotta ed aumenta la sudorazione. Si possono anche raccogliere i germogli teneri della pianta, simili per certi aspetti agli asparagi selvatici, e cucinarli nella stessa maniera.

Ultime piante inserite