Piante in viaggio

 

 Le origini

 

Quercus (genere): L'albero dell'emisfero nord (2)

(vai alla prima parte)

Se parliamo di querce nel Vecchio continente, parliamo di alberi che vanno ben al di là dell’aspetto commerciale, forestale od ornamentale. Tutte le antiche civiltà europee, da quelle mediterranee a quelle nordiche, hanno dato un alto valore simbolico alle querce: dai boschetti sacri dei druidi nel mondo celtico, o a quelli delle ninfe silvestri sul Parnaso, all’albero sacro a Giove a Dodona sui monti dell’Ellade, alla quercia del Campidoglio su cui Romolo decise di edificare la Città eterna. Gli eroi e le divinità del mondo classico avevano il capo cinto da foglie di alloro e di quercia.

Ma quale quercia? Le due querce dalla foglia tipicamente lobata, che compare nelle effigi (comprese le monete tedesche dei centesimi) sono la rovere Quercus petraea e la farnia Quercus robur. Entrambe caducifoglie, si distinguono immediatamente nella ghianda, che è quasi senza picciolo nella prima (sinonimo è infatti Quercus sessiliflora), mentre pende da un lungo picciolo nella seconda (sinonimo è Quercus pedunculata). La prima predilige climi un poco più asciutti, la seconda vive in zone dai climi e dai terreni più umidi (anche temporaneamente allagati, come in pianura Padana). Lo stesso tipo di foglia ha anche la roverella Quercus pubescens, che si riconosce bene in inverno, in quanto porta ancora le foglie secche che cadranno solo in primavera. Simili foglie ha anche il cerro Quercus cerris, distinguibile dalla caratteristica cupola “spettinata” della ghianda.

Fra le querce sempreverdi un posto d’onore merita il leccio Quercus ilex: cupe e maestose leccete ricoprivano un tempo l’intera fascia mediterranea, ma oggi hanno fatto posto quasi ovunque a case e coltivi. Simile in tutto al leccio, tranne che per la corteccia, è la sughera: di Quercus suber sono fatte estese colture, dal Portogallo alla Sardegna al Nordafrica, per ricavarne il prezioso sughero. Più piccola del leccio, ed in genere arbustiva è la quercia spinosa, tipico elemento della macchia: di solito si intende per quercia spinosa la Quercus coccifera, propria del Mediterraneo occidentale, ma tale si può definire anche la Quercus calliprinos, o quercia di Palestina, più frequente nel lato orientale del Mediterraneo (alcuni peraltro ritengono che si tratti della stessa specie).

Le querce che vivono esclusivamente asiatico sono molte, ma non sono così famose e paesaggisticamente importanti come quelle che ho citato per l’Europa. La Quercus castaneifolia, la Quercus infectoria, dal valore medicinale e la Quercus pontica sono alberi dei monti dell’Anatolia, del Caucaso e dell’Iran. La Quercus dentata, la Quercus serrata, la Quercus glauca e la Quercus aliena sono proprie di Cina e Giappone. La Quercus mongolica è diffusa non solo in Mongolia ma anche nelle zone limitrofe della Siberia, della Manciuria e della Korea. La Quercus alnifolia è invece esclusiva dell’isola di Cipro (ma adesso che hanno l’euro, i ciprioti sono ancora da considerare in Asia o no?).

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