Piante in viaggio

 

 Le origini

 

Quercus (genere): L'albero dell'emisfero nord (1)

Nel paesaggio dell’emisfero boreale, in una ampia fascia che va dal Giappone alle Montagne Rocciose, passando dal Mediterraneo e toccando le isole in mezzo all’Atlantico, le querce sono di casa. E sono facilmente riconoscibili per il frutto: inserita nella categoria dei frutti secchi, la ghianda è formata da un achenio legnoso contenente quasi sempre un unico seme, e rivestito solo parzialmente da una cupola, anch’essa legnosa; le squame più o meno appressate della cupola, nonché le dimensioni e la forma più o meno allungata dell’achenio costituiscono elemento di riconoscimento delle querce; ed aggiungiamo che si tratta quasi sempre di alberi, nel senso pieno della parola, al punto che la stessa icona di albero coincide spesso con la sagoma, il portamento e la chioma ampia di una quercia. Alcune querce sono caducifoglie, altre sempreverdi; la foglia può avere margine intero, dentato o lobato; spessore, colore e screpolature della corteccia sono altrettanti caratteri distintivi.

Ci sono oltre 50 specie diverse di quercia sul continente asiatico, e 25 su quello europeo, molte delle quali in comune con la vicina Asia. In Africa le specie del genere Quercus sono circoscritte alla fascia mediterranea, e sono le stesse che vegetano in Europa occidentale (soprattutto Portogallo e Spagna). Attraversiamo l’Atlantico e troviamo altre 70 specie di quercia; alcune di esse sono ibride naturali. C’è persino qualche quercia in America centrale, giù giù fino a Panama, poi basta.

Poi ci sono ovviamente quelle che hanno viaggiato, e sono finite a far bella mostra di sé nei parchi urbani o a ricoprire i versanti montuosi nei rimboschimenti. Motivo per il quale si può trovare la quercia rossa canadese a Milano, e la sughera a Città del Messico.

Nella carrellata delle querce del mondo partiamo dal Nordamerica. Qui incontriamo querce di tanti… colori: la quercia rossa Quercus rubra, la quercia bianca Quercus alba, la quercia grigia Quercus grisea, la quercia nera Quercus nigra. Le diverse sfumature del fogliame, specialmente d’autunno, della corteccia e del legno giustificano tali appellativi. Le più importanti sono le prime due specie: la quercia rossa, oltre che per l’ottimo legname, anche per il suo valore ornamentale, che le ha permesso di girare il mondo in parchi e giardini; la quercia bianca, il cui legno, nella fattispecie quando viene usato per fabbricare botti, giustifica la differenza fra un whisky ed un bourbon. E poi ci sono le tante querce locali: aiutatevi con una cartina degli States per capire da dove vengono la Quercus arizonica, la Quercus arkansana, la Quercus marilandica, la Quercus texana, la Quercus virginiana… Altre importanti querce nordamericane sono la Quercus palustris o quercia di palude, la Quercus lyrata dalle belle foglie, la Quercus macrocarpa dai frutti commestibili, Quercus phellos o quercia salice, la Quercus muehlenbergii o quercia chinkapi.

(continua)

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